Dopo quanto fa effetto la tachipirina?
La tachipirina è un farmaco utilizzato per ridurre la febbre velocemente e come antidolorifico generale. L’effetto analgesica del farmaco raggiunge la sua massima intensità dopo circa 60 minuti dall’assunzione. La durata di questo sollievo varia generalmente tra le 4 e le 6 ore, con possibili differenze se si assume tachipirina 1000 o tachipirina 500.
La tachipirina è stato studiato per essere un efficace antipiretico in grado di abbassare la febbre in poco tempo. Grazie ai suoi principi, si è scoperto che è anche efficace come antidolorifico e blando analgesico contro il mal di testa, dolori collegato alle mestruazioni e lievi dolori dovuti a infiammazioni.
La presenza di paracetamolo nella tachipirina, lo rende un più che valido sostituto all’aspirina. In particolar modo per le persone che soffrono di problemi allo stomaco e seguono delle terapie a base di anticoagulanti.
In base alla gravità del disturbo e dalla modalità di assunzione (la tachipirina può essere presa per via orale o per via rettale), può aver effetto dai 20 minuti ad 1 ora.
A che cosa serve la Tachipirina?
La tachipirina è un medicinale tra i più raccomandati nel contrastare la febbre e lievi dolori. La sua funzione antinfiammatoria è decisamente minore, se lo si confronta con altri farmaci, ma per le persone sensibili ai salicilati è un’ottima alternativa.
Si può somministrare ai bambini e alle donne incinte, previa consultazione con il proprio medico, grazie alle poche problematiche che la sua assunzione comporta.
Modalità di assunzione della tachipirina
In commercio sono presenti confezioni di Tachipirina dal differente dosaggio. Si possono acquistare senza grossi problemi in una delle tante farmacia presenti sul territorio nazionale.
La scelta del dosaggio, andrà eseguita in base a:
- peso della persona che deve assumere la Tachipirina;
- età della persona che deve assumere la Tachipirina;
- tipologia del problema per cui si assume la Tachipirina.
La Tachipirina in compresse orali è disponibile in formati da 250, 500 e 1000 milligrammi o in bustine idrosolubili in acqua, gocce e sciroppo.
Le supposte di Tachipirina utilizzate per la somministrazione rettale sono disponibili in diversi formati.
Quando usare la Tachipirina da 1.000 milligrammi
La tachipirina 1.000 si può utilizzare nelle persone adulte o nei ragazzi con più di 15 anni. Si consiglia di non superare le due compresse al giorno. In caso di inefficacia della compressa, è bene rivolgersi al proprio medico per chiedere un parere.
Se si ha a necessità di somministrare della Tachipirina 1.000 ad un bambino, è bene suddividere la pillola in 4 parti o scegliere di utilizzare una Tachipirina 250. Una volta ingerita la Tachipirina, è bene ricordare che il suo effetto è quasi immediato.
Effetti indesiderati della Tachipirina
Nella maggior parte dei casi la Tachipirina 1.000 non crea effetti collaterali della Tachipirina. In alcuni sporadici casi, si sono manifestate delle reazioni cutanee di lieve entità.
Nel caso si soffra di ipersensibilità alla Tachipirina, è possibile che si vedano acutizzare questi effetti collaterali. Se si verifica questa tipologia di situazione, è bene interrompere la terapia e chiedere un parere al proprio medico curante. È buona cosa, prima di iniziare a utilizzare la tachipirina, verificare sul bugiardino se ci sono problemi noti con altri farmaci. In alcuni casi, la tachipirina è sconsigliata alle persone che seguono terapie con farmaci per la pressione e contraccettivi come la pillola.
Sovradosaggio della tachipirina
L’utilizzo prolungato e il sovradosaggio di Tachipirina possono portare a una serie di problematiche. In particolare, si possono creare dei danni permanenti ai reni e al fegato.
Prima di procedere a ingerirne una quantità superiore a quella consigliata, è bene ricordare quale è la dose massima consentita giornalmente.
La tachipirina è pur sempre un farmaco, quindi è bene ricordare che la si deve utilizzare con cognizione di causa e solo in caso si necessità. Nel caso si hanno dei dubbi, è sempre bene chiedere un consiglio al proprio medico curante o alla guardia medica in caso di sua non reperibilità.